La notte bianca a Pozzuoli: mercato del pesce tradizionale
A dicembre, la notte tra il 23 e 24 e quella tra il 30 e 31 è nella tradizione puteolana la “notte bianca” del locale mercato ittico. Nessun evento particolare, ma da secoli va in scena solo la naturale vocazione del territorio, quella legata al mare e alla devozione della sua gente. Si veste a festa Pozzuoli col mercato del pesce.
Tutti a tavola coi piatti della tradizione
Le sere della vigilia di Natale e Capodanno la tradizione campana vuole che la cena sia opulenta, ma leggera e dunque a base di pesce.
Nel corso dei secoli il menù ha subito delle piccole variazioni, ma è per sommi capi rimasto lo stesso. Lo si evince nel “Trattato sulla Cucina teorico-pratica”, ad opera del celebre cuoco e letterato napoletano Ippolito Cavalcanti, duca di Buonvicino.
Nello scritto, pubblicato per la prima volta a Napoli nel 1837, egli diede queste precide indicazioni: «Per la Vigilia de lo Santo Natale ce vonne vruoccoli (broccoli) zuffritti (soffritti) co l’alice salate, vermicielli co la mollica de pane e vongolelle o pure zuffritti co l’alice salate, anguille fritte, ragoste vollute (bollite) co la sauza (salsa) de zuco (succo) de limone, e uoglio (olio), cassuola de calamarielli e seccettelle (seppioline), pasticcio di pesce, arrusto de capitone e struffoli».
Il “Teatro” del mercato
A Pozzuoli il tradizionale mercato del pesce era ed è tutt’oggi immancabile tappa per il semplice acquirente ma anche per chi deve fare acquisti per la successiva vendita o per la ristorazione.
I visitatori, locali e di tutta la provincia di Napoli, trovano sui banchi mercatali puteolani specialità ittiche locali me anche d’importazione, provenienti dall’Italia e non solo. È come se si andasse a teatro, ma in questo caso lo spettacolo di cui godere è messo in scena dai coloriti venditori che “rann’ a vocji”. Questi, con grida quasi musicali, decantano la bontà della propria mercanzia invogliando all’acquisto.
Su banchi decorati, oggi più sobriamente di quanto lo fossero in passato, ci trovate orate di mare, dentici, totani freschissimi, cannolicchi zampillanti, vongole e taratufi, ostriche d’importazione, astici e raramente aragoste, baccalà ma anche broccoli, mandarini e ogni genere di frutta secca.
Ovunque sono posizionate vasche azzurre con l’interno dipinto di bianco, nelle quali i lavoratori del mare mettono i capitoni, sinuose creature che attendono d’essere decapitate. Sarete assorbiti completamente dalla colorita confusione che va avanti fino a notte fonda. È questa una splendida maniera di vivere l’atmosfera natalizia locale, scoprendo ricette della tradizione e spunti per la preparazione dei vostri piatti.
Provare per credere! Buon appetito e naturalmente tanti auguri!
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